Enoturismo

La vendemmia in Salento: uno dei rituali più antichi

By 6 Settembre 2022 No Comments

Per gli amanti del vino, ma non solo, i mesi di settembre e ottobre sono i più attesi dell’anno poiché è proprio in questo periodo che si svolge uno degli eventi più tipici e pittoreschi di tutto l’anno…la vendemmia!

Può essere considerata un vero e proprio rituale dove le fatiche di un anno di lavoro vengono ripagate attraverso la raccolta e la successiva lavorazione dell’uva. Un processo lungo e faticoso il cui prodotto finale però sarà la giusta paga per l’impegno avuto.

Un evento di origini antiche che ancora oggi è oggetto di grande entusiasmo e partecipazione da parte di tutti coloro che amano il vino. Ancora oggi, infatti, vengono utilizzate le tecniche antiche che erano soliti praticare i contadini di un tempo ed è proprio la passione e la tradizione che rendono questa attività una parte importante della cultura e del commercio salentino.

E allora ecco che uomini e donne in questo periodo di riversano nei campi per raccogliere, con le loro sapienti e delicate mani, i migliori grappoli che verranno successivamente trasformati in quel delizioso prodotto che già gli antichi romani avevano esaltato le proprietà e che ancora oggi viene definito il nettare degli dei.

Una vera e propria festa in Salento in cui, tra la raccolta di un grappolo e l’altro, si danza la famosa pizzica, danzatrici e tamburellisti che creano un’atmosfera magica fino al tramonto del sole, il tutto accompagnato dai piatti della cucina tipica salentina come fave, formaggi e cicorie.

Vendemmia: consigli pratici per una buona riuscita

Anche la vendemmia, come ogni tradizione che si rispetti, necessita di alcune buone pratiche per riuscire al meglio. Ecco allora alcuni semplici consigli che possono esservi utili in occasione di questo importante evento.

Innanzitutto è bene effettuare una pulizia delle vasche e delle varie attrezzature che vi serviranno durante le fasi della vinificazione. Utilizzare delle casse per raccogliere i grappoli d’uva che pero non siano troppo grandi (massimo 15-18 kg) altrimenti si rischia l’ammostamento che provocherebbe una crescita dei lieviti con conseguenze negative sul raccolto.

È consigliabile raccogliere l’uva nelle ore più fresche della giornata. All’alba, infatti, i raggi del sole sono lievi e per questo motivo diversi giorni prima della vendemmia vengono eliminate le foglie dai grappoli. Diversamente, durante il tramonto, i raggi del sole sono caldi e i grappoli, privati delle foglie, sono esposti al calore del sole soltanto pochi giorni prima della vendemmia.

Questa è una tecnica che si tramanda da generazione in generazione. Per ultimo, una volta terminata la fase di fermentazione e prima di procedere al successivo travaso è bene eseguire una prova all’aria.

Vinificazione in Salento: le varie tipologie

La prima tipologia di vinificazione che andiamo a vedere è quella in bianco che, rispetto a quella in rosso, differisce per il semplice fatto che le vinacce, cioè tutto ciò che rimane dell’uva dopo la lavorazione, non vengono lasciate a macerare con il mosto. Così facendo si evita anche che tanniti e sostanze coloranti si mischino col vino.

Normalmente l’uva bianca utilizzata è poco matura in modo che il grado zuccherino sia inferiore ai 15 babo e l’acidità sia compresa tra i 7,5 e gli 8 grammi per litro.

La vinificazione del rosato, invece, viene preceduta da una breve macerazione dell’uva di circa 5-8 ore e successivamente viene eseguita la pressatura con il torchio. I passaggi successivi sono sostanzialmente uguali a quelli visti in precedenza per la vinificazione del bianco. Le proprietà organolettiche del bianco e del rosato, infatti, sono pressoché identiche fuorché per il colore che nel rosato presenta delle sfumature cromatiche più vicine al violaceo.

Infine nella vinificazione del rosso per prima cosa è bene diraspare l’uva a bacca rossa in modo da separare l’acino, cioè i chicchi, dal raspo, ciò che rimane dal grappolo una volta privato dei chicchi. Terminata la fermentazione e una volta raggiunta la colorazione desiderata è necessario svinare e pressare la vinaccia col torchio cercando di eliminare l’ultima frazione che normalmente è ricca di tanniti amari.

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