Enoturismo

Guida alla scoperta della Grecìa Salentina

By 3 Febbraio 2022 Aprile 14th, 2022 No Comments

Il Salento è rinomato certamente per la sua bellezza paesaggistica, tra spiagge incantevoli, piccoli borghi ricchi di storia e tradizioni millenarie.

C’è però anche un altro volto di questo estremo lembo di Puglia ed è rappresentato al meglio dalla Grecìa Salentina.

In questa isola ellenofona dove si parla ancora l’antico dialetto griko, persiste il Salento più autentico, lontano dalle località mondane e turistiche.

Alla scoperta della Grecìa Salentina

Sono 12 i borghi che fanno parte della Grecìa Salentina e all’ingresso di ognuno appare un cartello di benvenuto che recita Kalòs Irtate, Benvenuti.

C’è chi pensa che il griko si sia diffuso in questa zona del Salento intorno al III a.C., quando cioè sono arrivati i coloni greci nell’Italia Meridionale. In realtà questo dialetto è stato importato nel ’500 grazie ai fuggiaschi ellenici in occasione della guerra greco-gotica.

I borghi di Sternatia e Soleto

Tra i più interessanti borghi della Grecìa Salentina c’è Sternatia, dove la diffusione del griko è molto ampia.

In questa cittadina, oltre a girovagare per il suo centro storico tra botteghe artigianali di merletti, merita una visita il settecentesco Palazzo Granafei.

All’interno di esso è possibile ammirare affreschi risalenti al 1775 e un frantoio ipogeo del ‘500.
Soleto invece sorge in un territorio che pullula di memorie storiche antichissime, vista la presenza di tombe e altri reperti di epoca messapica.

Nell’antica Soletum, come la chiamava Plinio il Vecchio, spicca la trecentesca Chiesa di Santo Stefano, dove sono conservati dipinti e affreschi, tra cui uno spettacolare Giudizio Universale.

Nei pressi della chiesa ecco svettare la Guglia di Raimondello, un campanile eretto nel ‘400 in stile tardo-gotico che, secondo la leggenda, è stato costruito da quattro diavoli.

Da Martano a Corigliano d’Otranto

Il borgo più grande della Grecìa Salentina è Martano, il cui territorio è punteggiato da moltissimi menhir, tra i quali quello di Santu Totaru.

Il suo monumento simbolo è risalente al XV secolo e voluto dai D’Aragona per arginare le scorribande saracene.

Si trova addossato a quel che resta di un’antica cinta muraria, sulla quale spiccano anche due torrette di guardia circolari.

Martignano e Calimera

Un tour in questa isola ellenofona salentina non può non includere Martignano e il suo Parco delle Pozzelle.

Si tratta di un’area ricca di pozzi utilizzati in passato dagli abitanti per approvvigionarsi di acqua e sono profondi ben 6 mt.

Uno dei gioielli della Grecìa Salentina sorge tra Martano e Zollino e si tratta della Chiesa di S.Lorenzo, tra le più antiche di tutto il Salento. Essa viene citata in documenti del ‘400 ed esisteva già nel IX secolo, con la funzione di Chorion, cioè “casale”.

Fino al ‘500 Calimera era sostanzialmente una frazione di Martano. Oggi è il borgo più rappresentativo della Grecìa Salentina, forse per il suo nome ellenofono o probabilmente per la Stele Greca donata nel 1960 da Atene.

Si tratta di una lastra in marmo candido con un bassorilievo che raffigura chiaramente il Saluto di Patroclia.

Melpignano e Corigliano d’Otranto

Non si può non citare poi, Melpignano: tutti riconducono questo borgo al Concertone de “La Notte della Taranta“, che ogni estate incanta e coinvolge con le sue musiche e le sue danze ancestrali.

Da vedere infine assolutamente il Castello dei MontiCorigliano d’Otranto, considerato uno degli esempi di architettura militare più belli di tutta la Terra d’Otranto.

L’ imponenza, il fossato, e i quattro torrioni angolari sono le sue caratteristiche principali e, all’interno, sono presenti decorazioni e fregi barocchi.

Oggi il Castello dei Monti è sede proprio del “Museo Multimediale della Grecìa Salentina“, l’ideale per concludere in bellezza il tour in questa enclave ellenica salentina.

 

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