Enoturismo

Salento in bici, gli itinerari da non perdere

By 9 Febbraio 2022 Aprile 14th, 2022 No Comments

Coloro i quali amano viaggiare in sella alla propria bicicletta, non possono non vagliare un’ipotesi il cui solo nome evoca meraviglia: il Salento.

Tra alberi di ulivo secolari, chiesette d’origine bizantina e cattedrali barocche, questo spicchio di Puglia ha tutte le carte in regola per divenire palcoscenico di un’esperienza che si preannuncia indimenticabile.

Tanti sono i centri abitati da attraversare, tutti accomunati da sentori, colorazioni e tradizioni che sanno di autentico.

Ma quali itinerari seguire? In seguito, qualche pillola.

Itinerario Leuca-Gallipoli in bici

Optando per una simile alternativa, due saranno nel particolare le soluzioni vagliabili.

Virando sulla prima, il percorso vede come tappa d’esordio un entroterra da abbandonare quasi nell’immediato in favore di un litorale da sogno.

La bellezza di Patù e le Centopietre

Questo tracciato si caratterizza per una lunghezza pari ad una settantina di chilometri circa, a sua volta contraddistinto da un alternarsi continuo di salite ripide e rapide discese in corrispondenza delle quali riprendere fiato.

Impossibile, lungo tale percorso, non arrestare il proprio cammino dinanzi a Centopietre, un sito di tipo funerario situato lungo una striscia di terra appartenente al territorio di Patù.

La sua denominazione deriva da una singolarità di tipo strutturale. Sembra infatti che originariamente la struttura si componesse di un numero di massi pari a cento.

La sua conformazione ricorda un rettangolo. Le rocce di cui consta la struttura sono giunte direttamente dal vicino centro di Vereto.

Barbarano del Capo, la cosiddetta “Leuca Piccola”

Proseguendo verso Barbarano del Capo, impossibile non far cenno del santuario di Santa Maria di Leuca.

Congegnato tra la fine del Seicento e gli inizi del secolo successivo, questo edificio religioso costituiva un riparo ed un approdo per tutti i pellegrini di passaggio.

Questa deliziosa chiesetta è lungo tutto il suo perimetro contornata da mura a loro volta ornate di affreschi raffiguranti tutte le personalità religiose care ai cittadini del posto, da San Pasquale fino ad arrivare a Santa Lucia.

Altrettanto bella è la carestia, i cui confessionali sono stati interamente ricavati dei muri della chiesa.

Altro itinerario da tenere in debita considerazione è quello che invece attraversa la sola costa.

Il tragitto si espande lungo un segmento lungo una cinquantina di chilometri totalmente caratterizzato da una candida costa e da un mare i cui colori cristallini riflettono quelli del cielo sovrastante.

Itinerario Leuca-Otranto: Tricase e Castro

Per conformazione paesaggistica, si tratta di un tragitto che, rispetto a quello precedentemente menzionato, appare leggermente più proibitivo.

Lungo la strada, lunga poco più di 60 chilometri, naturale sarà imbattersi in vere e proprie meraviglie come la Quercia Vallonea di Tricase e la Grotta Zinzulusa di Castro.

Più che un albero, la quercia ricorda molto di più una costruzione di tipo monumentale. Per quello che riguarda l’età dell’arbusto, essa non è inferiore ai 900 anni. La sua altezza ammonta invece ad una ventina di metri.

Stando a quello che viene narrato da una leggenda, pare che sotto di esso abbia trovato riparo Federico II, di ritorno da una cruenta battaglia nelle vicinanze.

La Grotta Zinzulusa

La Zinzulusa, invece, è definibile come una grotta di origine naturale. La sua scoperta risale alla fine del Settecento. Tre sono invece le sezioni che la suddividono. In prossimità dell’entrata, abbondano stalattiti e stalagmiti.

La cripta è invece totalmente coperta da pareti rocciose lisce al tatto ed alte anche 30 metri. Vi è infine il fondo, distante 160 metri dall’ingresso.

Itinerario della Grecia Salentina in bici

La dicitura indica quell’insieme di comuni nei quali viene parlata una varietà dialettale, il griko, direttamente derivante dall’idioma greco.

Uno dei siti da non depennare per nessuna ragione al mondo è rappresentato dalla Cripta di Santa Cristina e Maria, sita in territorio di Carpignano Salentino.

La posa della prima pietra va collocata intorno al X secolo, col dipinto più antico che invece risale all’anno 959.

Il villaggio medievale di Apigliano

In bici, optando per tale itinerario, toccherete facilmente anche l’area archeologica di Apigliano, un antico insediamento di origine medievale.

Le prime testimonianze materialmente documentate che ne attestarono l’esistenza vennero redatte tra il Duecento ed il Trecento.

Numericamente tutt’altro che esigui sono i reperti risalenti all’era angioina. Nello specifico, col tempo sono stati riportati alla luce alcuni componenti strutturali di una chiesa.

 

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