Enoturismo

Le festività tradizionali della zona di Lecce: tra religione e folklore

By 26 Maggio 2023 No Comments

Ci sono moltissimi modi per scoprire e conoscere a fondo un posto nuovo: si possono visitare i monumenti più iconici, visitare i musei, degustare la cucina tipica e poi partecipare alle feste tradizionali del luogo.

Questo discorso vale anche e soprattutto per il Salento, l’estremità della Puglia meridionale che ancora oggi è estremamente legata alle sue sagre, feste e tradizioni ancestrali. La mente corre subito alla taranta, che certamente è parte del patrimonio culturale del Salento: ma ci sono anche altre feste che narrano più di tutto del folklore salentino, dove il sacro e profano si fondono in un’atmosfera tutta da vivere.

Dalla taranta alla Fòcara di Novoli

Il Tarantismo è un fenomeno che, nonostante si sia diffuso in tutta l’Italia meridionale sin dal Medioevo, in Salento ha trovato radici ben più profonde: le sue origini pare affondino addirittura alla cultura greca, ma in ogni caso ha catturato letteralmente chiunque si sia soffermato ad ammirare le ballerine che, freneticamente, danzano sulle note, quasi ossessive, di musiche tradizionali.

Armoniche, violini, tamburelli e voci accompagnano questi frenetici balli che rievocano le movenze che le tarantate mettevano in atto per liberarsi dai dolori conseguenti al morso di un ragno.
Il Festival della Taranta si svolge in estate e porta la taranta in giro per il Salento, culminando nella Notte della Taranta che, il 26 agosto, accende Melpignano, attirando migliaia di spettatori attirati da musiche, danze e ospiti internazionali.

La culla del tarantismo salentino è Galatina, dove sorge la Chiesa di San Paolo con tanto di Cappella delle Tarantate, dove le donne vittime dei morsi dei ragni venivano portate per chiedere l’intercessione di San Paolo, quando questo rito pagano fu cristianizzato: dall’antico pozzo presente veniva prelevata l’acqua che avrebbe benedetto le tarantate.

La cultura di un territorio è legata anche alle sue tipicità enogastronomiche e la Festa te lu Mieru è quella sagra settembrina che rappresenta più di tutte le tavole del Salento. Si svolge a Carpignano Salentino, nella Grecìa Salentina e permette a tutti i visitatori di sorseggiare l’ottimo vino salentino accompagnato da leccornie quali pittule, frise e carne di cavalle al sugo.

Da non perdere anche la Fòcara di Novoli, in onore del patrono Sant’Antonio da Padova. Si svolge a gennaio e le sue origini sono probabilmente bizantine. Tutto ruota attorno alla fòcara, ossia un falò alto ben 25 m. costruito con fasci di tralci di vite che, per due giorni, arde nella piazza del borgo, tra danze, musiche e stand gastronomici.

Dalla Danza delle Spade alle luminarie di Scorrano

Tra gli eventi più folkloristici del Salento, non si può non citare la Danza delle Spade a Torre Paduli, frazione del paese di Ruffano, situato a soli 50 Km da Lecce: qui, sul sagrato del bel Santuario di San Rocco, si svolge la Danza delle Spade, dal 14 al 16 di agosto, in occasione della festa in onore di San Rocco.

Si tratta di una sorta di lotta simulata che si svolge tra cerchi di persone, chiamate ronde, al ritmo della pizzica: i contendenti si sfidano tra difesa e affondi, secondo regole ben precise, come se avessero tra le mani spade o coltelli.

La Danza delle Spade di Torre Paduli è solo il momento clou di una festa imperdibile che vede anche la presenza di una fiera dedicata ai prodotti artigianali, tra i cui banchi è possibile acquistare ventagli con impressa l’immagine di San Rocco o degustare l’ottimo torrone chiamato cupeta.

In Salento, così come in gran parte d’Italia, ogni festa o sagra è caratterizzata dalla presenza delle luminarie e a Scorrano le cosiddette “parature” sono una vera e propria istituzione: la cittadina salentina è soprannominata infatti la “Capitale mondiale delle luminarie” e il momento migliore per ammirarle è la Festa di Santa Domenica.

In quest’occasione la cittadina diventa una piccola Las Vegas, con le luminarie che prendono le forme di navate, castelli, torri, gallerie o addirittura riproduzione di monumenti famosi: i maestri che danno vita a queste opere d’arte, dai Mariano ai De Cagna, sono arrivati ad esportare la loro arte anche in Giappone e negli U.S.A.

Le migliaia di lampadine vengono accese durante la Notte delle Luci, dal 5 al 10 luglio, in uno spettacolo che ha pochi eguali in Italia e non solo. Questa notte risale al 1600 quando, secondo la tradizione cristiana, un anziano sognò lo stesso San Rocco che invitava la cittadinanza ad accendere un lumino per allontanare così la peste da Scorrano. Il vecchio signore avvisò tutti e da allora si ricorda quel miracoloso evento.

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