Enoturismo

Il Salento e i suoi tesori nascosti: scopriamo insieme le perle meno conosciute

By 5 Luglio 2023 Luglio 13th, 2023 No Comments

Il Salento è noto per le sue perle architettoniche, per le spiagge bianchissime, per le falesie a picco sul mare e per le località turistiche più note, Lecce, Otranto, Gallipoli e Santa Maria di Leuca su tutte.

Eppure, questa terra ospita un’infinità di sorprese, in grado di lasciare attonito anche il turista più esigente. Ecco alcuni tesori nascosti da visitare a tutti i costi se ci si trova in Salento!

Presicce

Nella lista dei “Borghi più belli d’Italia” figura una località poco nota, soprattutto tra i turisti più distratti. Parliamo della cittadina di Presicce, borgo abitato da poco più di 5.000 anime.

Presicce è nota soprattutto per i suoi frantoi ipogei, detti “trappiti“. Questi luoghi inusuali si trovano al di sotto di Piazza del Popolo, Vico Sant’Anna e Via Gramsci. Si tratta di grotte risalenti al XI-XIII secolo scavate dai contadini e dai monaci per accogliere i sopravvissuti dalle incursioni saracene. Nel corso del tempo, molti di questi anfratti furono convertiti in frantoi, nei quali si produceva il prezioso olio d’oliva.

Nonostante decenni di abbandono, verso l’inizio degli anni ’90 molti frantoi furono ristrutturati e trasformati in siti turistici. Da non perdere il Palazzo Ducale situato in Piazza del Popolo, la cui struttura originaria risale all’epoca normanna.

Attualmente, ospita il Museo della Civiltà Contadina, che custodisce diversi arnesi utilizzati dai contadini, dai maniscalchi e da tutti gli altri artigiani che vivevano in zona. Tra le chiese più importanti spicca quella dedicata a Sant’Andrea Apostolo.

Acaya e l’Oasi Le Cesine

La cittadina fortificata di Acaya è una frazione del comune di Vernole. Abitata da circa 400 anime, è caratterizzata da un’atmosfera tranquilla e silenziosa. Acaya ospita un meraviglioso castello medievale, inglobato all’interno del perimetro difensivo. Presenta un ampio fossato ed è considerato uno dei migliori esempi di architettura difensiva rinascimentale di tutto il sud Italia.

Fu realizzato nel 1536, presenta una forma quadrangolare ed è dotato di due torrioni circolari e un bastione a punta di lancia. Al Castello si accede attraverso una porta rinascimentale che apre su un ampio cortile interno. Passeggiando per le vie del centro storico, è necessario fare tappa alla chiesa di Santa Maria della Neve, quasi interamente ricostruita nel 1865.

La facciata in stile neoclassico introduce a una parte interna caratterizzata da tre navate. Oltre alla storia e ai monumenti, uno dei motivi per raggiungere Acaya sta nella presenza dell’Oasi Le Cesine, gestita dal WWF e caratterizzata dalla presenza di due stagni alimentati da acqua piovana, Salapi e Pantano Grande. Qui è possibile ammirare aironi, germani reali e tantissime altre specie animali.

L’Eremo di Vincent

Definito il Parco Güell del Salento, questo luogo è una casa museo che illustra il pensiero e le emozioni dell’artista Vincent Brunetti. Situato nel piccolo paese di Guagnano, a breve distanza da Lecce, la casa museo di Vincent sembra spuntare fuori da una fiaba. Si tratta di un esperimento artistico da visitare a tutti i costi, soprattutto se si è appassionati d’arte.

Luogo di pace, l’eremo è un’opera d’arte in grado di rispecchiare il mondo interiore dell’artista ed è caratterizzato dalla presenza di alte mura colorate ricoperte di mosaici brillanti. Questi catturano i raggi del sole e, in alcuni momenti della giornata, diventano ancora più abbaglianti.

A completare gli ambienti statue bianche, icone sacre, frasi emozionali, farfalle ed elementi architettonici che diventano pura suggestione. L’artista vive qui dal 1993.

Il Sentiero delle Cipolliane

Questo suggestivo itinerario si snoda tra il Canale del Ciolo e il Porto Vecchio di Marina di Novaglie. Un paio di km di assoluta bellezza, lungo i quali è possibile incrociare piante rare e panorami mozzafiato.

I profumi della macchia mediterranea si librano nell’aria avvolgendo ogni cosa. Le sole presenze antropiche sono i muretti a secco e le antiche pajare ormai in disuso. Lungo il tragitto è possibile osservare le Grotte Cipolliane, plasmate nel corso del tempo dall’attività erosiva del vento e del mare.

Gli appassionati di trekking e tutti coloro che volessero staccare la spina per qualche ora apprezzeranno tantissimo!

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